Il diario segreto di Madame B.

Descrizione

Il 2012 si è rivelato un anno molto duro per Joséphine Bressi, la quale, già reduce dal trauma per la morte violenta dei genitori, ha dovuto affrontare l’abbandono del compagno e il licenziamento dal suo impiego decennale di esperta antiquaria. Per sostentarsi, Joséphine mette a frutto la sua  capacità di preparare manicaretti  della tradizione francese, acquisita dalla mamma, ma anche di quella napoletana, in relazione al luogo in cui è nata e vive.  Durante una consegna a una delle sue migliori clienti, la signora Cortese, le viene offerta la possibilità di tornare a occuparsi di antiquariato, provvedendo all’arredamento di un raffinato resort turistico. Joséphine, dal carattere tendenzialmente asociale e abituata a operare in autonomia, ha qualche remora ad accettare l’incarico poiché dovrà lavorare in team, aspetto, questo, che la preoccupa. Tuttavia, spronata dall’amico Francesco, e dalla stessa signora Cortese, acconsente. Dovrà però vedersela con l’altera Domitilla, che sembra voler ostacolare i suoi interventi e con Massimiliano, l’architetto che si occuperà della realizzazione  del progetto, verso il quale prova sentimenti contrastanti

Per le vacanze di fine anno, Joséphine si reca a Rouen, dove vive il fratello Serge che gestisce un albergo insieme alla moglie Angélique. Qui coglie l’opportunità di visionare una collezione di mobili antichi che rispondono  ai requisiti da lei ricercati. Ma proprio durante la selezione dei pezzi, un evento inspiegabile la turba profondamente: nello specchio di una toelettina  di inizio ottocento vede apparire l’immagine di una bella donna in abiti d’epoca. Logica e controllata, Joséphine cerca di superare razionalmente l’impatto emotivo, ma un altro episodio torna a destabilizzarla: i lavori di restauro porteranno al ritrovamento di tre quadernetti fittamente scritti e di un dagherrotipo che ritrae proprio la donna dello specchio. La lettura dei diari le riserverà uno sconcerto ancora più grande: l’autrice altri non è che la donna che aveva ispirato la storia di Madame Bovary al grande Flaubert. Sempre più coinvolta nella vicenda, e desiderosa di scoprire se esistono ancora discendenti di Alice, unica figlia di Delphine Delamare alias Emma Bovary, Joséphine soffre al pensiero di separarsi dai mobili e non riesce a realizzare il suo incarico come dovrebbe. Sarà  Massimiliano, con il quale, nel frattempo, ha avuto incontri e scontri generati da equivoci e incomprensioni, a regalarle l’ultima, inaspettata sorpresa: da rigorose ricerche condotte tra anagrafica e araldica, risulta essere proprio lei l’ultima discendente di Delphine. Costretta a venire a patti con gli aspetti più razionali del suo carattere, Joséphine si arrenderà anche ai sentimenti, unendo la sua vita a quella di Massimiliano.

Note

Tutti i riferimenti presenti nel romanzo sono documentati.

I ristoranti citati “La Couronne” e “Le Bistroquet” di Rouen (Francia) esistono realmente.

Delphine  e Eugène Delamare, cui Gustave Flaubert pare essersi ispirato per i personaggi di Charles e Emma Bovary sono realmente vissuti. Delphine Delamare è sepolta a Ry.

Marie Duplessis è realmente esistita, ha ispirato il romanzo La signora delle Camelie di Alexandre Dumas e l’opera di Verdi “La Traviata“. È morta di tisi il 3 febbraio 1847 a Parigi, al numero 11 del Boulevard de la Madeleine..

Le informazioni riportate nel testo sono state controllate e verificate personalmente dall’autrice, così come luoghi, strade, date di nascita e morte,  e orari di voli.

Emanuela Esposito Amato è stata due volte a Rouen e una volta a Ry per documentazione sul campo.

Per le descrizioni relative ai mobili di antiquariato e per l’elaborazione del Cake Design a forma di piramide è stato richiesto l’intervento di esperti del settore.

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Emanuela Esposito Amato

Emanuela Esposito Amato è nata a Napoli nel 1964 dove attualmente vive. Per lunghi periodi, durante e dopo gli studi universitari, ha vissuto e lavorato a Parigi. Laureata in Lingue e Letterature Straniere Moderne, è  docente di Francese in un Liceo.

Ha frequentato corsi di scrittura creativa con Scuola Omero e Scuola Holden e scrive regolarmente.

Ha pubblicato racconti sulle riviste “Inchiostro” e “Il Segnalibro” (2002).

Con il racconto Lui dorme ha vinto il primo premio  del concorso letterario “Da donna io racconto”. (Valenza, edizione 2004).

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